È solito nella mia famiglia vedere gente che intesse illusioni di tutto punto e rispetto, intriso di trame così complesse che se l'illusione si potesse vestire sarebbe l'invidia di ogni stilista. Vi sono altri miei consanguinei che invece preferiscono l'azione distruttiva del potere, radendo al suolo ogni frammento visibile di vita e convertendo tutto alla misura più drastica e semplice della possibilità e dell'impossibilità, l'ineluttabile scoperta della incapacità di potersi opporre a quel potere e la banalità dell'ovvio nella quale l'uchiha conferma la sua supremazia. Infine vi sono terze persone, che per le loro azioni non prendono il giusto merito, non vengono considerati, o ricordati, ma che nella quiete della loro esistenza si limitano a definire la realtà e a eliminare qualsiasi costrutto possa ledere la stessa, che sia essa illusione, menzogna o credenza. Fanno ciò che devono, e anche se in molti li biasimano, senza di loro neppure noi sapremmo dire cosa voglia dire "realtà".
Ma in tutto questo, io non faccio parte di nessuna categoria, e di nessuna categoria voglio far parte. Il confine che lambisce e definisce la specializzazione mi starebbe stretto, mi darebbe fastidio. Ironico e iconico, io devo essere l'eccezione, diverso, un altro dalla massa, non comune, unico. Non unico come tutte le persone uniche e speciali. Unico perché devo esserci solo io, e nessuno deve essere come me.
I desideri degli uomini sono sciocchi, mi hanno detto. Ma io amo il mio desiderio sciocco, e ho ragione di credere che il mio sciocco desiderio mi ami. Altrimenti non avrei ricevuto questo potere speciale, così diverso da quello degli altri, così...personale.

When the pain is too much to bear, he can dominate you, or you can metabolize that in pain to share.
Not for the sake of hurting, but for make people understand how much pain can hide behind one eye